Agnese Landini, degna moglie del nuovo duce Renzi
La crumira strafottente

Mentre nella storica giornata di lotta del 5 maggio, la totalità del mondo della scuola, studentesse, studenti, insegnanti, personale ata, con l'appoggio delle famiglie e delle altre categorie lavorative, era in sciopero e nelle piazze da Nord a Sud Italia, per opporsi alla “Buona scuola”, la moglie del nuovo duce Renzi, Agnese Landini, con tanto di comunicato ai giornalisti che la aspettavano ai cancelli, è entrata nella scuola in cui insegna, l'istituto “Balducci” a Pontassieve, Firenze.
La crumira ha trovato una scuola praticamente vuota, perché i colleghi, criticando la scelta della moglie di Renzi, hanno scioperato: “La signora Agnese non sciopera perché non ha i nostri problemi: lei ce l’ha la certezza di avere sempre uno stipendio a fine mese”, ha sprezzantemente commentato un’insegnante.
Anche l’aula dove la moglie del nuovo duce insegna era praticamente vuota, visto che gli studenti, rispedendo al mittente l'annuncio della crumira alla stampa, hanno preferito scioperare.
Si è quindi trasformato in un clamoroso autogol il crumiraggio della moglie di Renzi. E' infatti divenuto ancora più evidente che costei è una sostenitrice della “Buona scuola” e che la sua presunta condizione di “precaria”, tanto esibita, sia solo una posa strumentale a difendere le controriforme in ambito scolastico del nuovo duce, suo marito. Ma poi quale “precaria”! Il lavoro gliel'hanno praticamente portato a casa. Otto ore di lezione settimanale, concentrate comodamente il martedì e venerdì, su due giorni invece che tre e inoltre con il sabato e lunedì liberi. Alla faccia dei privilegi. Non appartiene certo a quella schiera di decine di migliaia di precari veri della scuola, Agnese Landini, quelli che per lavorare sono costretti a cambiare città, abbandonare la famiglia, costretti al pendolarismo giornaliero, senza sapere se, a scadenza del contratto a chiusura della scuola, verranno riassunti a settembre, quelli che davvero mandano avanti la scuola e che, quando c'è da scioperare, scioperano, perché per loro la realtà è la futura disoccupazione e non certo i lussi di Palazzo Chigi nei quali vive la crumira strafottente.
Un sentito grazie agli studenti, agli insegnanti, agli Ata, ai veri precari dell'istituto di Pontassieve e ai genitori che, lasciando sola soletta la crumira, hanno riaffermato la loro opposizione alla “Buona scuola” che attacca i diritti e le tutele sindacali dei lavoratori della scuola, il diritto all'istruzione di milioni di studentesse e di studenti, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. E non si sono lasciati frastornare e ricattare dalla presenza della signora Renzi per attenuare o rinunciare alla partecipazione attiva allo sciopero del 5 maggio.

13 maggio 2015